Amarsi: diventare il genitore di se stessi

Cosa significa diventare il genitore di se stessi?

Nella vita delle persone prima o poi si arriva ad un punto: quello in cui si pensa di vagare nel vuoto, senza una direzione, senza una meta o uno scopo.

Chi l’ha provato può confermare che è una sensazione terribile, un misto tra paura del futuro, ansia e depressione.

Per fortuna è una situazione temporanea. Nella maggior parte dei casi non ha bisogno dell’intervento esterno, ma qual è il segreto per superarla al meglio e nel migliore dei modi?

Io trovo che la tattica migliore sia quella di amarsi: diventare i genitori di se stessi.

Le responsabilità dei genitori

Molti ragazzi ad oggi non hanno una meta o uno scopo ben preciso perché hanno pensato per molti anni che la strada suggeritagli dai propri genitori fosse quella giusta.

E allora dacci dentro a lavorare! Prendi una laurea, segui la carriera, diventa come tuo padre, come tua madre.

Tutto ciò ovviamente avviene sotto gli occhi orgogliosi dei propri genitori. Ma non sempre le cose filano così lisce. Molte volte l’inizio della carriera è accompagnato da un forte senso di impotenza e sopraffazione. Alcune volte si iniziano dei percorsi ma non si riesce a portarli a termine.

Si continua la strada solo per far piacere ai propri genitori, ma nel cuore si sa che quella strada è totalmente sbagliata.

In tutta questa faccenda i genitori hanno sì delle responsabilità, ma non bisogna nascondersi dietro a questo per giustificarsi.

Una volta compreso che la propria strada è diversa da quella dei propri genitori si inizia ad avere il pieno controllo della propria vita.

I nostri genitori hanno vissuto i propri tempi, hanno affrontato le proprie battaglie generazionali e sono così per via del proprio passato.

Ora sta a te scegliere se proseguire o spezzare una volta per tutte le catene.

Ma non aver paura di essere un figlio ingrato, l’amore che c’è tra genitore e figlio dovrebbe essere un amore incondizionato, non alle dipendenze di una carriera o una certa filosofia di vita.

Diventare il genitore di se stessi è la chiave per superare questo problema e trovare una soluzione che renda sereni.

Il triangolo bambino – adulto – genitore

I libri di Giulio Cesare Giacobbe mi hanno introdotta all’idea che all’interno di ognuno di noi coesistono 3 tipi di personalità: il bambino, l’adulto e il genitore.

Il saper utilizzare ciascuna di queste personalità nel momento corretto è la chiave per il successo.

Il bambino è colui che non sa prendersi le proprie responsabilità, che fa i capricci. È anche colui che ricerca le coccole, che si fa piccolo quando c’è da chiedere scusa.

L’adulto è il più stronzo dei tre. Egli è il vero indipendente che abita dentro ognuno di noi. Non ha bisogno di nessuno o meglio, se ha bisogno di qualcosa se la va a prendere.

Il genitore infine. Il genitore è colui che ha così tanto amore nel proprio cuore da permettere che fuoriesca e travolga anche tutti coloro che gli stanno intorno. Il genitore è quella parte di noi che ci rende persone sicure e serene.

Per vivere una vita di successo, queste parti devono coesistere in maniera serena, devono aiutarsi e cooperare senza litigare.

Come diventare il genitore di se stessi

Essere genitori di se stessi significa sapersi auto-osservare, accudire, proteggere e sostenere come un bravo genitore farebbe con il proprio figlio.

Quante volte invece lasciamo da parte le nostre esigenze per dedicarci prima agli altri? Quante volte accettiamo da parte degli altri atteggiamenti che non sono per niente corretti?

Diventare il genitore di te stesso ti permette, con serenità, di far valere prima le tue esigenze e di farlo con garbo ed educazione nei confronti degli altri.

Auto-osservarsi

Come prima cosa bisogna sapersi osservare. L’osservazione deve andare dalle cose più basilari come:

“ho freddo, ho fame, ho sonno” alle cose più grandi come “sono soddisfatto della mia vita? Sto utilizzando al meglio le mie abilità? Come vedo il mio futuro?”

Auto-osservarsi periodicamente è un esercizio molto utile per sviluppare il proprio genitore interiore.

Prova consapevolmente a chiederti se in un certo momento ti trovi a tuo agio o meno. Se la risposta è no, chiediti cosa farebbe il tuo genitore se tu fossi suo figlio, per migliorare la situazione.

Inoltre, di tanto in tanto, fermati a fare un check della tua vita. Chiediti se sei felice, se stai effettivamente facendo quello che desideri o se stai agendo in ottemperanza ad altri.

Accudirsi

Una volta grande, tu medesimo hai il compito di prenderti cura di te.

Sarebbe impossibile fare un elenco di cosa significhi accudirsi perché in realtà puoi accudirti ogni secondo della tua vita.

Le tue abitudini alimentari ti tengono al riparo dalle malattie e proteggono la tua salute, così come le tue scelte relative al movimento.

Ogni mattina puoi aprire gli occhi e decidere di vivere la giornata con ottimismo, o puoi decidere di abbracciarti quando sei triste dandoti conforto.

Proteggersi

Il Mondo è pieno di ostacoli e pericoli. Alcuni anche molto seri.

Diventare genitore di se stessi significa anche sapersi proteggere da tutti questi pericoli.

Uno tra tutti è dato dalle relazioni tossiche.

Le relazioni tossiche sono quei rapporti di qualsiasi genere che ti lasciano vuoto e tramortito. Sono quelle relazioni che ti mangiano energia anziché donartela.

Il primo passo che puoi fare per iniziare a proteggerti è allontanare queste persone.

Sostenersi

L’ultimo passo per diventare il genitore di te stesso: diventa il tuo fan n°1!

Un genitore sta sempre dalla parte dei propri figli, impara anche tu a sostenerti e a fare il tifo per le tue idee!

Ricordati di premiarti ogni volta che porti a termine dei compiti e datti una bella pacca sulla spalla quando riesci a raggiungere i tuoi obiettivi!

Se non credi tu nelle tue potenzialità, chi lo farà per te?

.

Spero che questo articolo ti sia piaciuto.

Ho voluto farti capire che per poter avere successo nella vita è necessario trattarsi come un genitore tratterebbe suo figlio: con tutto l’amore di questo Mondo!

Ti auguro una settimana amorevole nei confronti ti te stesso e ti invito a condividere e commentare l’articolo.

Un grande abbraccio

Marilena

3 commenti
  1. Massimo
    Massimo dice:

    In un certo senso si può dire che compito di un genitore è anche far diventare con il tempo i propri figli genitori di sé stessi?

    Rispondi
  2. Cosimo
    Cosimo dice:

    Grazie Marilena, dopo aver letto l’articolo ho sentito l’importanza del tuo messaggio: farsi dei regali ogni volta che si raggiunge un traguardo; armonizzare dentro se stessi bambino, adulto e genitore; essere il fan n 1 ecc. Grazie per i tuoi “doni” preziosi..
    Con stima, un abbraccio
    Cosimo

    Rispondi

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *